Cuba
un viaggio nel cuore più autentico dell’isola
Cuba non è solo una destinazione. È un ritmo che ti entra nelle vene, un profumo che rimane sulla pelle, un mosaico di colori che sembra dipinto dal mare e dal sole. Visitare quest’isola non significa solo percorrere chilometri tra spiagge e città coloniali, ma lasciarsi trasportare in una storia viva, fatta di resilienza, musica, sorrisi e autenticità.
Chi arriva a Cuba con lo sguardo frettoloso rischia di fermarsi ai cliché: la Habana Vieja con le sue auto d’epoca, i mojito serviti a ritmo di salsa, le spiagge infinite di Varadero. Ma il vero viaggio comincia quando si varcano i confini del turismo di massa e ci si avventura nei luoghi dove Cuba svela la sua anima.
In questo articolo ti porterò nei meandri più autentici dell’isola, tra città che sembrano sospese nel tempo, villaggi di pescatori che resistono alle mode, valli fertili dove il tabacco racconta storie antiche e spiagge incontaminate che sembrano ancora segrete.
L’Avana: più che una capitale, un cuore che pulsa
La Habana è la porta d’ingresso a Cuba, eppure non basta qualche giorno per comprenderla. Le sue strade strette, con palazzi coloniali sgretolati ma vivi, raccontano la storia di un popolo che non si arrende. Passeggiare per Habana Vieja è come camminare in un museo a cielo aperto: Plaza Vieja con i suoi colori accesi, Plaza de la Catedral con la sua solennità, Plaza de Armas che respira ancora di storia coloniale.
Ma la vera anima si trova nei barrios popolari, dove la musica nasce spontanea da una finestra, e i bambini giocano scalzi per le strade. Fermati a parlare con la gente: ogni sorriso è una storia, ogni sguardo una lezione di resilienza.
Di sera, l’Avana si accende lungo il Malecón. Qui la città si riversa a guardare l’oceano: coppie innamorate, anziani che ricordano tempi lontani, giovani che suonano tamburi improvvisati. È qui che capisci che Cuba non è solo un luogo, ma uno stato d’animo.
Viñales: la valle dove il tempo si ferma
Se vuoi respirare la Cuba rurale, devi andare a Viñales, nella provincia di Pinar del Río. Qui il paesaggio sembra un quadro surrealista: mogotes (montagne calcaree a forma conica) emergono dalla terra fertile, mentre i campi di tabacco si estendono a perdita d’occhio.
Incontra i contadini che ancora oggi coltivano il tabacco come un’arte sacra. Ti mostreranno come arrotolare un sigaro a mano, con la calma e il rispetto di chi custodisce una tradizione. Non è solo turismo: è condivisione, è entrare in contatto con un modo di vivere lento e autentico.
Pedala tra i sentieri rossi, scopri le grotte nascoste, lasciati guidare dai sorrisi di chi ti invita a sederti su un portico per bere un caffè. Viñales non è un luogo da visitare: è un luogo da vivere.
Trinidad: la città che danza nel tempo
Se esiste una città capace di incantare con la sua bellezza senza tempo, quella è Trinidad. Dichiarata Patrimonio UNESCO, questa perla coloniale sembra rimasta ferma al XIX secolo. Le sue strade acciottolate, le case dai colori pastello, le piazze dove il ritmo della musica non si ferma mai: Trinidad è un luogo che cattura il cuore.
La sera, la vita si concentra a Plaza Mayor, dove musicisti e ballerini trasformano la piazza in una festa collettiva. Non serve sapere ballare la salsa: basta lasciarsi trasportare, e i cubani ti accoglieranno nel loro abbraccio musicale.
Ma Trinidad non è solo città: a pochi chilometri si trovano le Cascate di El Nicho, un paradiso naturale nascosto tra le montagne, e la Playa Ancón, una delle spiagge più belle e autentiche della costa sud.
Santiago de Cuba: l’anima ribelle
Se L’Avana è il cuore, Santiago de Cuba è l’anima ribelle dell’isola. È qui che la storia della rivoluzione si intreccia con la musica e la cultura afro-cubana. Camminando per le sue strade capisci subito che questa città è diversa: più calda, più intensa, più passionale.
Il Castillo del Morro, affacciato sul mare, racconta di pirati e battaglie, mentre la Casa della Trova risuona di son e bolero fino a notte fonda. Santiago è la culla del Carnaval più vivace di Cuba, un’esplosione di colori e tradizioni che trasforma la città in un teatro a cielo aperto.
Qui la musica non è spettacolo, è identità.
Baracoa: la Cuba segreta
All’estremo oriente dell’isola, isolata per secoli dal resto del Paese, si trova Baracoa, la città più antica di Cuba e forse la più autentica. Circondata da montagne, fiumi e spiagge selvagge, sembra sospesa in un’altra dimensione.
Qui assaggerai il cucurucho, un dolce a base di cocco, miele e frutta avvolto in foglie di palma, e scoprirai paesaggi vergini come il Parque Nacional Alejandro de Humboldt, dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Baracoa è Cuba nella sua forma più pura: lontana dai circuiti turistici, vicina al cuore.
Camagüey: il labirinto coloniale
Meno conosciuta rispetto ad altre città, Camagüey sorprende con il suo centro storico intricato, un labirinto di vicoli pensato per confondere i pirati. Le sue piazze, le chiese barocche e le case decorate con tinajones (grandi anfore in terracotta) raccontano una storia di ingegno e resistenza.
Qui non ci sono folle di turisti: c’è solo la vita quotidiana, che scorre lenta, fatta di mercati, bici-taxi e chiacchiere sotto i portici.












Le spiagge nascoste: paradisi autentici
Cuba è famosa per le sue spiagge, ma quelle più autentiche non sono nei resort di Varadero. Prova invece a scoprire:
- Playa Los Cocos a Baracoa: selvaggia e tranquilla.
Cayo Jutías a Pinar del Río: sabbia bianca e stelle marine giganti.
Playa Santa Lucía a Camagüey: barriera corallina intatta.
Guardalavaca a Holguín: un angolo di pace lontano dal turismo di massa.
Sono luoghi che raccontano una Cuba meno patinata, ma infinitamente più vera.
Mini guida pratica:
1. L’Avana
Habana Vieja
Malecón
Plaza de la Catedral
2. Viñales
Valle del tabacco
Grotte del Cuevo del Indio
Tour in bicicletta tra i mogotes
3. Trinidad
Plaza Mayor
Playa Ancón
Cascate di El Nicho
4. Santiago de Cuba
Castillo del Morro
Casa della Trova
Carnaval di luglio
5. Baracoa
Cucurucho
Playa Maguana
Parco Alejandro de Humboldt
6. Camagüey
Centro storico labirintico
Piazza San Juan de Dios
Tinajones
Conclusione
Cuba non si visita, si vive. È un’isola che ti chiede tempo, pazienza e cuore aperto. Non aspettarti comfort lussuosi o connessioni perfette: qui la ricchezza è altrove. È nello sguardo di un musicista che ti invita a ballare, nel caffè condiviso con una famiglia di campagna, nel silenzio di una spiaggia incontaminata.
Visitare Cuba nei suoi luoghi più autentici significa accettare la sua imperfezione, per scoprire che è proprio lì che risiede la sua bellezza più grande.
